UMBRIA 4X4 WEEK-END NATURA
Situati nell'Appennino Centrale, i Monti Martani nascondono numerose località suggestive, misteriose e di interesse storico, che cattureranno la nostra attenzione per tutto il precorso. Un itinerario di circa 150 chilometri totali di fuoristrada turistico tra sentieri panoramici, piste sterrate tra verdi colline e varianti tecniche per i più smaliziati. Le strutture ricettive, integrate nel panorama, ci offriranno ospitalità e degustazione della cucina locale con prodotti umbri, tipici del luogo.
IL PAESINO DI SCOPPIO
Scoppio si presenta in una singolarissima posizione, sopra un alto roccione di 200 metri che si protende sul Fosso della Matassa. Parte del paese, abbandonato negli anni ?50, è stata distrutta da un terremoto. L?abitato si trova addossato alla parte più alta dello sperone sulla cui sommità si trovano la chiesa di San Pietro e i resti dell?antico castello. La chiesa di San Pietro, di origine romanica, conserva al suo interno pregevoli affreschi; in particolare una Madonna con Bambino e due angeli, attribuita a Piermatteo Piergili e affreschi del XV secolo, che ricoprono l?abside.
LA STONHENGE ITALIANA
Visiteremo una costruzione antichissima della quale se ne vedono solo le tracce. Un cerchio di rocce di antica realizzazione, gli studiosi lo hanno catalogato come un osservatorio antico per le stelle dove si eseguivano riti pagani, nascosto da un bosco sinistro e pieno di mistero. La struttura si trova a poche centinaia di metri dal confine che divide la provincia di Perugia da quella di Terni, lungo il crinale di un rilievo montuoso dal nome evocativo: "Monte il Cerchio". La si può raggiungere comodamente in macchina partendo dal centro di Massa Martana e poi proseguendo per un breve tratto di sentiero a piedi. Il cerchio è composto da pietre calcaree di dimensioni variabili (tuttavia non da megaliti), giustapposte a secco, che formano un anello di circa 2,8-3 metri di spessore, per non più di un metro di sviluppo in altezza. Le pietre sono ricoperte da muschi e licheni, mentre arbusti e alberi sono cresciuti tutt?intorno, danneggiando in più punti con le loro radici le antiche strutture, producendo crolli e rendendo completamente inaccessibili alcune aree. L?area interna al cerchio è suddivisa in due parti da un lieve salto di quota, presente lungo il crinale roccioso del colle, che in alcuni tratti mostra la presenza di una muratura artificiale simile a quella che delimita la circonferenza di tutto l?insediamento. Un altro luogo di culto e di osservazione celeste? Sembrerebbe questa la spiegazione più plausibile essendo questa postazione molto aperta sull?orizzonte ad oriente, da cui poteva essere facile osservare la volta celeste e comunicare tramite segnali luminosi con gli altri villaggi o centri religiosi dei Monti Martani.
ABBAZIA DI SAN FELICE
La chiesa risulta costruita tra l'XI ed il XII secolo su quella del 950 di cui parla lo Jacobilli, a sua volta edificata su un edificio sacro preesistente, sorto a difesa del sarcofago di S. Felice; appare perciò molto probabile l'ipotesi di un riutilizzo dei materiali delle precedenti costruzioni. Antecedenti al X secolo sono colonne, colonnine, plutei e capitelli. La struttura architettonica ha un impianto comune alle basiliche coeve di Spoleto e dintorni (la pianta a tre navate absidate, il presbiterio rialzato sulla cripta, la trifora sulla facciata, il portale a strombo) ed è un tipico esempio di romanico umbro con influssi lombardi. L'aspetto attuale della chiesa risale al restauro realizzato tra il 1955 e il 1958, quando fu necessario rinforzare le strutture mediante travi di cemento armato, predisporre le fondamenta di cui la chiesa era priva, eliminare e sovrastrutture barocche e quelle trasformazioni che nel corso dei secoli la stessa aveva subito. L'esito finale decretò, tuttavia, la scomparsa non solo degli affreschi barocchi, ma anche di quelli d'età umanistica che i barocchi avevano ricoperto.
LA DOLINA DEL POZZALE
Sempre nei pressi potremmo osservare la dolina del pozzale formatasi dall?azione erosiva delle acque meteoriche, carsica, di forma ellittica, misura 25-30 m di diametro e circa 20 di profondità . Le stratificazioni sono visibili e ben definite e quel che più conta, il luogo dove si trova la dolina è di grande interesse geologico. Sul fondo in un lato si è formata una voragine forse quale inghiottitoio delle acque piovane. Poco più avanti, sul versante di fronte un?altra recinzione molto più piccola delimita la dolina chiamata del Pozzaletto. A 100 m sulla destra di Pozzale è stato ricavato, su terreno di roccia ammonitica, un piccolo invaso artificiale usato come abbeveratoio, dove è relativamente facile trovare anche qualche frammento di fossile (ammoniti).
IL SITO ROMANO DI CARSULAE
Carsulae, antico municipio romano sorto lungo il tracciato della via Flaminia, fu abbandonata in tempi remoti in seguito ad un serio smottamento di terreno che ha reso necessario spostare la sede dell'importante strada consolare. Questa interessante zona archeologica, posta tra Terni e Sangemini, non è stata ancora del tutto riportata alla luce. Sono comunque già visibili la zona del Foro con i resti della basilica e di due templi gemelli, il teatro e l'anfiteatro, entrambi abbastanza ben conservati. Infine il bellissimo arco di San Damiano oltre il quale sono dei monumenti sepolcrali molto interessanti Proprio a fianco del Foro è stata costruita, con i materiali archeologici reperiti nella zona, la bella chiesa medioevale di San Damiano.